I CARABINIERI DEL NUCLEO TPC DI BARI,COORDINATI DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI LECCE

SEQUESTRANO 60  DIPINTI FALSAMENTE ATTRIBUITI AL MAESTRO MAURO REGGIANI.

23 PERSONE DENUNCIATE IN TUTTA ITALIA.

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari, a conclusione di una lunga e complessa  attività   investigativa,  coordinata  dalla  Procura  della  Repubblica  di  Lecce,  ha accertato  l’esistenza ​ di  un  gruppo  criminale, composto da mercanti d’arte, collezionisti e speculatori occasionali,  che avente ramificazioni in tutta Italia, che aveva creato una pervasiva rete   commerciale di ricettazione    e   commercializzazione   di   opere   d’arte   false   e/o contraffatte, attribuite al maestro Mauro Reggiani​ ( Nonantola 1897 –Milano  1980), uno dei massimi esponenti dell’ astrattismo in Italia.

Le  investigazioni, iniziate nel  2019 , grazie  alla​segnalazione dell’Associazione  per  la  tutela  delle  opere  di  Mauro  Reggiani che  denunciava un’ insolita  e  continua  richiesta  di verifica  di autentiche   di dipinti, hanno permesso di accertare che  opere falsamente   attribuite all’artista   venivano immesse sul  mercato nazionale grazie  alla  complicità  di  gallerie, collezionisti ​ privati e mercanti d’arte, prevalentemente attraverso l’utilizzo di piattaforme“e – commerce”,   eludendo così  le  norme  vigenti  sull’esercizio  del  commercio.  Il  ruolo fondamentale  dell​ a  compagine criminale, veniva svolto  da  un  mercante  abruzzese  che, attraverso  una  serie  di  intermediari  su  tutto  il  territorio  nazionale,  aveva  messo  in circolazione un numero indefinito d​ i  beni d’arte falsi.  Le  opere,  risultate copie  di  dipinti  autentici, erano  riproduzioni estrapolate  dal  catalogo generale  delle  opere  di Mauro  Reggiani, pubblicato in  bianco  e  nero​ negli  anni  ’90 geometricamente  identiche  a  quelle  catalogate,  ma  con  colorazioni ​ diverse  da quelle originali .  Determinante  ausilio  alle  indagini è  stato  fornito dall’ Associazione  Reggiani, costituitasi​nel  2019,  che  eseguiva  expertise  su tutte  le  opere  sequestrate,  accertandone  la  non autenticità.Le  opere  sequestrate,  proposte  in  commercio  a  prezzi  compresi tra 15.000   e 70.000 euro,avrebbero fruttato oltre un milione di euro. Moltissime le  vittime del raggiro che si sono  ritrovate in casa dipinti falsi  pagati migliaia di euro.Le opere sono state sequestrate nelle province di Lecce,  Napoli, Perugia, Teramo, Cagliari, Milano,  Firenze,  Roma, Alessandria,  Como,  Modena,  Cesena,  Ferrara,  Brescia,  Savona,Padova e  La  Spezia,  con  la  collaborazione  dell’Arma  territoriale  e  dei  Nuclei  TPC  territorialmente competenti. Sono state deferite all’Autorità Giudiziaria complessivamente 23 persone coinvolte a vario  titolo   nella   ricettazione (648   C.P.) e  per  aver  posto  in  circolazione  opere  d’arte false/contraffate (178 D.lgs. 42/2004)​

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