QUANDO LA BUROCRAZIA COMPLICA LE PROCEDURE E LE PERSONE CHE GESTISCONO NON SANNO CHE FARE
Il covid in Italia sta mandando sempre di più in tilt la farraginosa burocrazia. A Foggia c’ é stato un’altra caso come il caso dell’avvocato di Napoli di falsa positività . Un ragazzo molto scrupoloso avendo avuto un contatto con un positivo è corso in farmacia per un tampone. Il risultato è stato di negatività. Non sicuro e dovendo trascorrere il Natale con tutta la sua famiglia ha preferito eseguire un molecolare. A questo tampone risulta alle 16 del pomeriggio positivo. Non convinto di questa positività va in un altro laboratorio dove eseguono non uno ma bensì due tamponi antigienici dove risulta negativo. Subito dopo, alle 19 , dopo sette ore dal prelievo della mattina che dava la positività , segue un doppio molecolare. Finalmente alle ore 8 del 24 ottiene il risultato negativo. Tutti questi tamponi arrivano all’ASL tanto che non viene affatto contattato per eseguire il tampone. Ma nello stesso tempo sa di essere stato segnalato alle forze dell’ordine, le stesse, gli confermano che può uscire portando con se il tampone negativo. Nello stesso tempo il suo medico curante gli fa certificato di guarigione, e il giorno dopo viene posto sulla sua scheda la libertà di uscita. Ma stranamente dopo due giorni, dalla libertà di uscire,il suo green pass non è più valido. Inizia il calvario del ragazzo. Telefona alla Regione Puglia che non sa dargli alcuna motivazione di quanto avvenuto e che non può far nulla per il suo gran pass. Si reca a fare la terza dose di vaccino ma gliela negano, perché c ‘era la falsa positività. Si rivolge al laboratorio di analisi, che aveva eseguito il tampone positivo,molto in voga su Foggia da quanto è incominciato il Covid, ma in maniera molto brusca lo mettono fuori dicendogli che gli altri tamponi li aveva fatti in laboratori privati, e chiedendogli di non andare più li. L’ultima speranza ê l’Usca. Anche se al momento in cui si rivolge all’usciere,si trova davanti ad un gentilissimo responsabile, lo stesso non sa come aiutarlo. Lo stesso ragazzo li porta quanto trovato sulla pagina del Ministero, cioè che proprio l’Usca può togliere la falsa positività , ma loro non sanno come fare, devono riunirsi con la dirigenza per capire il da farsi. Certo ê che la solita burocrazia, che non sa dare neanche risposte di chi toglie il green pass, e che non viene riconfermato dopo la guarigione, ê intrisa di sbavature, e come sempre, il cittadino è l’unico a dover subire. Oggi il ragazzo è senza green pass, e pur essendo trascorsi i quasi sei mesi dall’ultimo vaccino, non può tutelarsi facendo la terza dose. Tutto questo perché?? Per un grandissimo sbaglio di un laboratorio che aveva visto il bordi Line ed invece di richiamare il paziente ha dichiarato la positività. Ma ancor di più di una burocrazia che specialmente con la pandemia non riesce a districarsi tra i tanti uffici, spesso tra Asl, Usca, Regione e protezione civile non vi è alcun rapporto