Abolire la regola dei 15 minuti
Ogni persona vaccinata conosce il rituale. Fatti uno scatto, raggiungi una sedia di plastica, scatta un selfie, scorri sul telefono e dopo quindici minuti vai all’uscita. Questa area di attesa (raccomandata dall’Agenzia Europea dei Medicinali e dall’OMS) viene utilizzata per monitorare se non si verificano effetti collaterali gravi immediatamente dopo l’iniezione. L’effetto collaterale più grave – uno shock anafilattico, che si manifesta in una combinazione di mancanza di respiro, pressione sanguigna bassa, battito cardiaco accelerato e talvolta coscienza ridotta – è stato segnalato solo 88 volte nei Paesi Bassi al centro per gli effetti collaterali di Lareb. In altre parole: per ogni milione di vaccinazioni, l’effetto collaterale si verifica tre volte. E 999.997 volte no. La stragrande maggioranza di questi shock, l’80%, si è verificata dopo la prima iniezione. Nel milione e mezzo di scatti della campagna di richiamo, una grave reazione allergica è stata segnalata solo una volta.
L’effetto collaterale è così raro che sipotrebbe abolito il tempo di attesa obbligatorio.Il ragionamento è che il ritardo nella campagna di richiamo ha causato più danni alla salute delle stesse reazioni allergiche. Inoltre: per le persone che hanno avuto in precedenza uno shock anafilattico – dopo una vaccinazione o, ad esempio, una puntura d’insetto – il periodo di attesa è ancora valido.