TROIA. MINACCE DI MORTE E AGGRESSIONI NEI CONFRONTI DI UNA 21ENNE: ARRESTATO DAI CARABINIERI IL COMPAGNO 23ENNE.

Attenzione massima da parte dei Carabinieri delle Compagnie di Foggia e Cerignola (FG) per le vittime di maltrattamenti in famiglia.

Nei giorni scorsi infatti i Carabinieri della Stazione di Troia (FG) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di un 23enne già noto alle Forze dell’Ordine,ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale, lesioni personali aggravate e violenza privata ai danni della propria compagna. L’esecuzione della suddetta ordinanza è il frutto di un’attenta e tempestiva attività d’indagine diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia che trae origine dal coraggio di una 21enne di bussare alla porta della Stazione Carabinieri di Stornarella (FG) e di denunciare i continui maltrattamenti subìti dal proprio compagno. La   donna   inizialmente   si   era   trasferita   presso   l’abitazione   dei   propri   genitori   per   sfuggire dall’inferno della sua vita coniugale e quindi trovare un po’ di serenità, ma dopo poco tempo la stessa capisce che questo non può rappresentare una soluzione definitiva. La 21enne quindi si presenta in caserma con la precisa volontà di chiedere aiuto ai Carabinieri che immediatamente attivano la procedura del “Codice Rosso” e insieme ricostruiscono dettagliatamente gli ultimi anni   di   vita   coniugale   vissuti   con   il   suo   compagno   caratterizzati   da   continui   soprusi, maltrattamenti, insulti, minacce e costrizioni anche quando la stessa era in stato di gravidanza.L’uomo,   al   termine   delle   formalità   di rito,   è   stato   tradotto presso  la Casa  Circondariale diFoggia  a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.L’attività posta in essere rientra in un più ampio progetto del Comando Provinciale Carabinieri di   Foggia   di   costante   vicinanza   al   cittadino,   soprattutto   a coloro i quali appartengono alla categoria delle cosiddette “fasce deboli”, come donne e bambini.Costante è la collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e i Centri Antiviolenza presenti sulterritorio del capoluogo dauno, grazie alla quale si sta cercando di incentivare sempre più donne maltrattate   a   denunciare,   convinti   che   sia   l’unica  strada   percorribile per debellare definitivamente questo fenomeno e ritornare ad una vita più serena.Esistono inoltre Centri di ascolto per uomini maltrattanti, composti da psicologi, psicoterapeuti,psichiatri ed educatori dove, nel corso dei colloqui di orientamento dove partecipano gruppi di uomini, quest’ultimi   possono   riflettere   sui   propri   comportamenti, sulla  rabbia, sulle problematiche relazionali, sulla genitorialità e sul bisogno di aiuto e sostegno.      

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