La delinquenza della Capitanata: paradigmi incerti visti da dentro

Che la delinquenza foggiana ,e le organizzazioni chiamate famiglie o clan,condizionano la città, è assodato soprattutto in alcuni luoghi della provincia ,dove hanno terreno fertile.

Ci sono condizioni che analizzano diversi profili di cui uno è lessico,l’altro teorico.

Sotto il profilo lessico  e concettuale, da premettere che  il termine mafia è inteso quale “fenomeno di criminalità organizzata”. Molti  esperti,che operano nel settore giudiziario o nelle forze dell’ordine,hanno effettuato degli studi,in base ad indagini effettuate in base alle esperienze vissute, fondamentali, indicando una serie di elementi che hanno definito variopinto con molteplici  fenomeni criminali, tra loro talmente dissimili da rendere difficile l’individuazione di caratteri ricorrenti. Il rischio è un elevato grado di incertezza sia linguistica che intellettuale.

Al riguardo  sottolineiamo  che lo studio ha ricercato significativi  termini ”di piccole associazioni criminose,famiglie,clan,cosche dove hanno un’omertà che regolano in base ad una proprio rito,copiando organizzazioni di riferimento Calabresi e Siciliane.Tale ricerca sembra facile ma invece è stata molto complessa, perché,da un punto di vista criminologico e socio-culturale, va di pari passo con la ricerca delle radici culturali, storiche e nuovi modi di agire in base agli stimoli ricevuti in base all’emozioni vissute, alle difficoltà vissute. I fenomeni modellanti,che diventano  sostanziali. Pertanto da clan,famiglie,cosche,gruppi la terminologia si è trasformata in MAFIA fenomeno antico, complesso e mutevole nel tempo, la cui esistenza per lunghi periodi è stata negata e riconosciuta solo negli ultimi anni.

La Mafia, le persone che compongono cercano di renderla  invisibile ma al tempo stesso ,presente nel tessuto economico e politico a condizionare la società e i vari settori,agroalimentare,economico,industriale,micro-commercioecc.ecc.

Diventa come un camaleonte che si adatta cambiando colore mimetizzandosi, nel contempo sempre profondamente uguale a se stesso, le cui specificità  culturali e psicologiche caratterizzano il pensiero mafioso come unico ed inconfondibile.

Chiariamo, “il carattere di una organizzazione scaturisce dalla specificità mentale dei propri seguaci, la quale non può essere smarrito con quella di altri membri di diverse gruppi.

Solo a pronunciare la parola mafia condiziona uno stato d’animo,che riesce a condizionare un proprio stile  di vita,un codice morale, questi elementi  costituiscono un modo di essere e di pensare di agire  che appartengono non solo agli uomini di undeterminato gruppo criminale ma che attraversa l’intera cultura locale.

L’Approccio multiforme.

Ciò premesso, l’approccio migliore per la comprensione del fenomeno è quello di tipo multiforme, che ha varie chiavi di lettura, da socio-antropologica a  criminologica psicologica. 

L’identità e il modo d’essere di una persona  

Il fenomeno ha trovato più soddisfacente, premessa fondamentale,l’identità e il modo d’essere di una persona si formano dall’incontro tra l’individualità psichica e biologica e la cultura di riferimento, prima di tutto la famiglia e i valori di cui essa è portatrice.1. il pensare mafioso è un modo di essere ereditato e trasmesso in seno alla famiglia o nel luogo in cui si vive.2. il pensare mafioso è un pensiero saturo culturale che contiene una rappresentazione forte della famiglia e debole dell’individuo e del sociale.

Le organizzazioni criminali che operano nella capitanata hanno avuto condizionamenti dalle famiglie che operano nelle regioni limitrofe,Campania,Calabria,Lazio e Abruzzo.Le famiglie locali si sono organizzate,strutturate in maniera tale da acquisire una organizzazione che rispettasse le disposizioni date. E’ un fenomeno molto complesso, vario, penetrante, dittatoriale, che ha interessato diverse competenze e professionalità. Sembra facile definire il tutto,invece è complesso perche si deve far chiarezza,perché ci sono difficoltà  nella materia. Prevale soprattutto il livello culturale e conoscitivo, valutando lo spessorecriminale,essenziale per capire il tipo di fenomeno. Le  differenze tra una organizzazione e un’altra fanno capire le organizzazioni, la loro analogia in base alle difficoltà e gli effetti che generano nella società civile.

L’analisi effettuata dalla D.I.A. sulla criminalità organizzata foggiana nella tradizionale distinzione tra Società foggiana, organizzazioni criminali del Gargano e gruppi del Tavoliere (che peraltro ormai, attraverso alleanze hanno acquisito modus operanti delle organizzazioni delle regioni limitrofe)  quale punto di forza, tipica impenetrabilità connessa con la sua struttura familistica e con il forte radicamento nel territorio dei clan, nonché con l’omertà del contesto ambientale nel quale opera.

Sono diventate  strutture criminali a base associativa di vaste proporzioni, dotate di una elevata organizzazione, di mezzi economici, di un notevole potenziale di aggressività e violenza.

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