LA COMMEDIA DEL PRESIDENTE EMILIANO NON POTEVA DURARE OLTRE,SEBBENE CONTINUERÀ SULLA QUESTIONE DELLE NOMINE E DEGLI INCARICHI ELARGITI A SPESE DEI PUGLIESI.

Regione Puglia: Travolti dalle critiche giuste e corrette hanno fatto stop sul TFM. Il Consiglio regionale pugliese ha abrogato con molti disturbi intestinali una somma consistente di fine mandato. Il cosiddetto assegno di fine mandato. Oltre 20 ex consiglieri hanno manifestato di aver già maturato la somma.
Momentaneamente il TFM è stato annullato. Vedremo in futuro cosa succederà e come la gestiranno. Sicuramente con metodi astuti, tecnici, troveranno con destrezza, sagacia su come poter riprendersi la somma che a loro dire è giusta e maturata. Che dire che la questione si sia chiusa …non pensiamo, anzi molto probabile la questione tornerà nuovamente di attualità tra qualche mese. Adesso il T.F.M. è stato abrogato, c’è un problema, circa venti ex consiglieri avevano già presentato istanza per ottenere la somma maturata, però l’emendamento approvato ieri all’unanimità è retroattivo. Formalmente, quindi, va ad eliminare ogni diritto acquisito dagli ex consiglieri, ma solo sulla carta.
Gli ex consiglieri sono determinati e vogliono rivolgersi al Tar. “Potrà far valere il diritto soggettivo al TFM chi ha depositato la richiesta tra il 7 agosto, giorno della promulgazione della legge” e ieri, giorno dell’abrogazione, e non gli altri. La giurisprudenza su simili vicende va a favore di chi rivendica il pagamento del T.F.M. maturato. Le critiche sono piovute da tutti dalla politica, dai sindacati, dalle categorie di lavoratori, Confindustria Puglia in testa, e dall’opinione pubblica cioè dal cittadino.
Il presidente della Regione Puglia, Emiliano, aveva evidenziato l’inopportunità di avere, a distanza di tanti anni dall’abolizione, reintrodotto il T.F.M. che avrebbe garantito una bella cifra annuale di circa euro 37.000 per ogni consigliere alla fine della legislatura in corso, nel 2025. Il tutto è stato stravolto da una presa di posizione a favore dell’abolizione dei leader del Pd Enrico Letta e del M5S Giuseppe Conte, con i quali Emiliano ha in corso una trattativa in corso per le future elezioni e per creare un polo alternativo con cui interloquire con le forze politiche che gestiscono attualmente l’Italia.
Enrico Letta in un suo post su Twitter ha dichiarato: ‘Mi chiedono cosa pensi della scelta del Consiglio regionale della Puglia di reintrodurre il T.F.M. per i consiglieri regionali. Semplice, sarebbe bene che il gruppo del Pd pugliese tornasse sui suoi passi e che il Consiglio si occupasse di altri problemi”: un netto rimprovero al Vice presidente Raffaele Piemontese PD. Si è accodato leader del M5S, Giuseppe Conte che, nel suo paese di origine in Puglia, aveva preannunciato: “L’assegno di fine mandato verrà abrogato”
Dopo questi due segnali espliciti e diretti il Presidente Emiliano con la giunta non poteva fare altro che convocare lunedì un confronto, optato per un passo indietro totale e che desse un segnale ai vertici romani che coordinano.
I colpi di scena e le polemiche in Aula ci sono stati anzi: la maggioranza per permettere anche ad Emiliano di partecipare (da fonti ufficiali il governatore era assente per motivi familiari) avrebbe voluto rinviare la discussione e la votazione al prossimo 28 settembre, ma il centrodestra dopo aver fatto una magra figura con i suoi sostenitori, ha giocato di anticipo, depositando l’emendamento abrogativo della norma. Questo ha portato ad uno scambio di opinioni politiche e non, per due ore, si è arrivati a votazione, all’unanimità, il TF.M. è stato cancellato, momentaneamente diciamolo.
Fratelli d’Italia tramite il suo capo gruppo Zullo però, ha chiesto attraverso un secondo emendamento, che fossero azzerate anche tutte le nomine fatte dalla giunta Emiliano nei cda delle società partecipate (vedi Aqp).
Cosa scontata, prevedibile, la maggioranza ha respinto l’azione offensiva e Fdi, in segno di protesta, ha abbandonato l’Aula. Come definire questa sceneggiata Barese o Napoletana? Certamente il presidente Emiliano non poteva andare oltre, pur se sulla questione delle nomine e degli incarichi elargiti a spese dei pugliesi e come abbiamo scritto ieri, si siano elargiti dei trattamenti a politici ed imprenditori nel mondo della sanità particolari ed enormi, senza tener conto di procedure particolari per avere determinati benefici. Scontato che l’emendamento col quale si chiedeva di abrogare tutti gli incarichi ai non eletti nelle sue liste, infatti, è stato bocciato dalla sua maggioranza, piegata alle ormai consuete logiche clientelari.
“Si poteva fare un’ opera di moralizzazione che in questo ultimo periodo il presidente Emiliano sta attuando solo con discorsi e con post su Facebook”.
Ricordiamo come hanno ribadito alcuni consiglieri che “il trattamento di fine mandato è legittimo, è maturato” vogliamo solo informare i cittadini, chi ha criticato tanto che viene -applicato in 16 Regioni su 20-, ma sono stati sbagliati i tempi di applicazione per reintrodurlo. Con questa affermazione hanno voluto dire anzi affermare che tornerà.
Chi ci leggerà vedrà

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