IL SISTEMA INTRECCIO CAPRISTO INIZIA A FAR VEDERE LA GIUSTIZIA REALE.

Impossibile non seguire e aggiornare i nostri lettori che tanto si stanno appassionando sulle vicende dell’ex procuratore Capristo. Già come detto in un nostro precedente articolo la procura di Potenza, si badi bene non la procura di Foggia ha emesso avvisi di garanzia nei confronti di politici, amministratori delegati e funzionari per quanto é accaduto e sta accadendo.Tanto é intervenuta la procura di Potenza perché ha giurisdizione sulla procura di Trani dove ci sono stati comportamenti scorretti di giudici , da dove ê partito il così detto “intreccio”tra la Puglia e Basilicata.Ormai da tempo gli inquirenti stanno indagando sul cosiddetto “sistema intreccio”. Su cosa stanno indagando, tanto ormai da emettere avvisi di garanzia? Nel passato, ma non tanto passato, presso il tribunale di Trani sono stati depositati molti procedimenti, non solo da società pubbliche ma addirittura da società estere. Questi procedimenti erano dovuti all’entrata in crisi, all’insolvenza ex art 5 della legge fallimentare delle varie società, insolventi per attività di servizio, economiche.Il sistema intreccio, così soprannominato era dato dal grande giro di amicizie dell’ex procuratore di Trani che con il suo ruolo riusciva ad avvantaggiare grandi operazioni tra strutture operanti nella economia pugliese e Lucana che venivano acquisite dai privati. Insomma un intreccio economico molto molto elevato. Da sempre si sta parlando di alcune strutture esistenti in Puglia e Basilicata . All’epoca dopo che il vescovo di Trani ricevette un avviso di garanzia allarmando non solo il mondo ecclesiastico ma anche l’opinione pubblica, ancora una volta ci fu l’intervento di Capristo. Un intervento di Capristo che chiese che si presentasse istanza di fallimento, cosa che un procuratore mai avrebbe potuto richiedere sapendo che la struttura faceva capo ad una struttura di uno Stato estero. L’istanza senza alcuna missiva dello Stato estero, andò comunque avanti, ci fu un incontro tra l’ex procuratore e i vertici, i legali della struttura e qui si decise per una soluzione comune giudiziaria. Da quel momento inizia ad esserci tra Capristo e i funzionari della struttura di proprietà molte discordanze, ci furono riunioni su riunioni, alcune delle quali vennero registrate. Un deputato cinque stelle per quanto stava accadendo fece un interrogazione parlamentare mettendo in discussione le nomine del commissario straordinario. Ma a questa interrogazione al Ministero ,non c ‘é stata alcuna risposta, ci sono state altre interrogazioni alle quali il Mise ha addirittura risposto che c’ê un segreto industriale e nulla può essere detto.Forse questo “intreccio” tra la Puglia e Basilicata ,sta, grazie all inquirenti che tanto stanno lavorando, arrivando alle tante verità che cittadini e non solo vogliono sapere. Se ormai sono partiti avvisi di garanzia qualcosa finalmente é accaduto.

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