“L’aumento delle quote delle RSA può creare non pochi problemi”
Un appello alle istituzioni regionali a che i pensionati non autosufficienti siano curati meglio senza un maggiore esborso di denaro privato.Emiliano e Lopalco facciamo il loro dovere.
“Gli anziani che hanno problemi e non sono autosufficienti, e le loro famiglie che non possono pagare il prezzo ,la differenza ,rientra nella mancanza di una pianificazione del settore da parte della Regione Puglia. Cosa aspettano il presidente Emiliano e l’assessore Lopalco a risolvere la questione? L’incremento delle tariffe per le Case di riposo più che raddoppiate e che toccano i 100 euro al giorno, cifra che farebbe sborsare alle famiglie una differenza notevole, noi consideriamo che è insostenibile”.
Abbiamo effettuato una indagine sulle RSA riscontrando una situazione intollerante al limite del consentito.In Puglia ci sono 249 RSA che sono distribuite in tutto il territorio pugliese.Poi ci sono quasi 138 Case famiglie.Si spende mensilmente quasi 2000mila euro mensili.Abbiamo intervistato alcuni famigliari di persone che hanno parenti nelle RSA ci hanno riferito che la situazione sta deteriorando. “Sicuramente il nostro governatore e il nostro assessore regionale alla Sanità avranno letto l’appello di alcuni cittadini. Che il Covid 19 ha aggravato le difficoltà economiche delle case di riposo, perché hanno introdotto altre figure professionali riorganizzando completamente il servizio di pulizia di igiene e santificazione ,con un incremento di costi ,ma non possono ricadere sulle famiglie. Deve essere assolutamente scongiurato questo incremento delle rette mensili che creano non pochi problemi, già oggi insostenibili per troppe persone”.
Vogliamo sollecitare ,evidenziare una situazione che arriva a margine dei tanti appelli inoltrati alla Regione dai diversi cittadini che hanno in famiglia una situazione da poter portare un proprio familiare in una RSA.Le varie strutture regionali socio-assistenziali,hanno bisogno di una nuova regolamentazione che definisca metodi, modi e sopratutto ordine, ma che faccia pagare le rette in base al reddito. Appelli inascoltati quelli se ad oggi i cittadini si sono visti recapitare alcune comunicazioni che annunciano un lieve aumento delle quote. È assurdo, siamo una delle regioni d’Italia con il più alto tasso di popolazione anziana dopo la Liguria ,Campania,Abruzzo e invece di tutelarla la mettiamo fuori alla porta. Come faranno le famiglie impossibilitate a pagare la retta ma anche ad accudire h24 una persona allettata?
Dovranno rinunciare a lavorare? E per chi ha perso il lavoro per la pandemia come farà?Ci sarà un collasso non solo finanziario delle strutture che non avranno più pazienti da seguire e saranno costrette a chiudere, ma anche un tracollo, una crisi che farà evidenziare ancora di più la mancanza di programmazione ma farà ritirare gli anziani dalle strutture RSA o Case Famiglie. Siamo all’assurdo. Del resto le cooperative non possono permettersi di fare altrimenti se la Regione non vien loro incontro. Viene assunto il personale con stipendi miseri e con mansioni a dir poco massacranti ,senza levare nulla alla loro attività.Come la regione ha effettuato elargizioni a dir poco scandalose (10milioni di euro)a strutture Ospedaliere private appena trasformate ,sulla carta, abbia la compiacenza di rivedere il piano per l’assistenza agli autosufficienti .Non possiamo dire che la precedente amministrazione non abbia fatto perché l’attuale è la stessa pertanto non esistono scusanti.Negli anni precedenti la regione Puglia si era impegnata a pagare le cosiddette ‘quote di rilievo sanitario’ per l’assistenza.Non ci pare siano state fatte.Se non autorizzare due strutture private facendole diventare di classe A ospedaliere, equiparandole agli Ospedali Riuniti di Foggia e Bari.Vogliamo solo segnalare che l’aumento delle quote nelle Rsa può essere una crisi economica e sociale e occupazionale.