Procura di Potenza dovrà approfondire sul rapporto simbiotico tra magistratura, avvocatura, politica nazionale e regionale.
Tecnostrutture ministeriali e regionali della sanità.
Il sistema intreccio di Capristo scoperto dalla Procura di Potenza sta appassionando gli inquirenti che stanno approfondendo anche il “sistema Trani”.
Dalle verifiche gli inquirenti stanno riscontrando che alcuni procedimenti di crisi
per insolvenza inerenti a grandi strutture sanitarie acquisite da altre strutture
sanitarie private erano preordinati dalla Procura di Trani a guida Capristo.
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I fatti sono noti e molto pubblicizzati all’epoca.
Nel gennaio 2018 il Consiglio generale della CDP si affidò ad una società di consulenza, di cui faceva parte come socio l’avv. Bartolomeo Cozzoli, uomo vicinissimo all’On/le Boccia, per il risanamento e la vendita di un’azienda.
A maggio 2008 Cozzoli e gli altri due soci presentarono il progetto Cosma di risanamento, addebitando le responsabilità della crisi della CDP alla Regione Puglia, che non adeguava le tariffe delle prestazioni sanitarie.Il progetto Cosma non venne attuato e allora Capristo, all’epoca Procuratore capo di Trani, presentò istanza di fallimento della CDP il 24 aprile 2012. Nel frattempo l’arcivescovo di Trani, Mons. Pichierri, veniva indagato per usura dalla stessa Procura. Dopo l’istanza di fallimento i vertici ed i legali della CDP si interfacciarono con Capristo per concordare una soluzione giudiziaria comune.Capristo sollecitava ripetutamente il ricorso alla amministrazione straordinaria per dare discontinuità gestionale della CDP, mentre i vertici dell’ente ecclesiastico erano orientati per il concordato preventivo ,che comunque sarebbe avvenuto sotto il controllo del Tribunale fallimentare di Trani. Alla fine CDP e Capristo concordarono di seguire la strada concordataria e la Procura di Trani a luglio 2012 acconsentì al rinvio dell’udienza prefallimentare all’8 novembre 2012, per consentire la presentazione del concordato.Invece Capristo non demordeva e, su sua sollecitazione, l’indagato Arcivescovo di Trani Mons. Pichierri convocò il 13 ottobre 2012 una riunione informale in Curia a Trani per discutere la soluzione della vicenda giudiziaria della CDP. Alla riunione predetta erano presenti, oltre al presule, tre sacerdoti della Curia, un legale inviato dalla CDP ed infine il dott. Vincenzo Pomo, dirigente dell’Assessorato alla Salute della Regione Puglia. In quell’incontro il dott. Pomo rappresentò la volontà del dott.Capristo di optare per l’amministrazione straordinaria, come anche confermato dal Vescovo, ed alle osservazioni del legale della CDP il dirigente regionale rappresentò addirittura la possibilità di pilotare la nomina del Commissario Governativo per la amministrazione straordinaria attraverso il dott.Vito Cozzoli, alto dirigente del Ministero dello sviluppo economico; ed evidenziando, inoltre, che vi erano personalità biscegliesi di alto profilo capaci di assolvere il detto incarico e che, in caso di ricorso da parte della CDP alla procedura di amministrazione straordinaria, l’ente ecclesiastico non avrebbe più ricevuto ispezioni da parte di Nas,Carabinieri e Guardia di Finanza.
Dell’incontro del 13 ottobre 2012 fu fatta una registrazione audio che, su ordine della Procura di Foggia, fu sequestrata, dopo aver sentito a sommarie informazioni il dott. Vincenzo Pomo, che confermò di aver partecipato all’incontro. Quella registrazione audio e il verbale di interrogatorio del dott.Pomo sono stati trasmessi alla Procura di Trani in occasione del coordinamento istruttorio del settembre 2013. Dopo la predetta riunione del 13 ottobre 2012 comunque la CDP depositò il ricorso per concordato preventivo in data 7 novembre 2012, poi autorizzato dal Tribunale di Trani ad aprile 2013.E’ un punto che probabilmente la Procura di Potenza dovrà approfondire sul rapporto simbiotico tra magistratura, avvocatura, politica nazionale e regionale,tecnostrutture ministeriali e regionali della sanità.
Nei prossimi vi aggiorneremo con notizie e informazioni che avranno sviluppi molto piccanti.