Tokyo 2020,preoccupazione per il Covid. Le decisioni del governo nipponico fanno discutere. Vorrebbe chiudere le porte onde consentire che non ci siano contagi. C’è il rischio di una nuova ondata

Le varianti di Covid stanno creando grande preoccupazione in alcune parti del mondo. L’Australia è stata costretta ad istituire un nuovo lockdown in molte delle città principali per contrastare una nuova risalita dei contagi. La campagna di vaccinazione non ancora completa, ha incentivato lo sviluppo della variante Delta e Delta Plus, originariamente proveniente dall’India. Le due dosi di Pfizer e Moderna coprono al 90% dagli effetti più gravi e per questo il completamento del ciclo vaccinale nel minor tempo possibile diventa una priorità assoluta. Non tutti gli Stati la pensano però allo stesso modo. Il Giappone ad esempio non sta progredendo con le immunizzazione al pari di Europa e Stati Uniti. Il loro approccio prevede delle chiusure localizzate per contrastare i singoli focolai, in attesa di aumentare le somministrazioni (al momento hanno completato il ciclo il 12,1% della popolazione). Questa situazione andrà ad influenzare anche le Olimpiadi di Tokyo, al via tra meno di un mese. I media giapponesi hanno riferito nelle scorse ore la decisione del governo di estendere le misure preventive contro il coronavirus per almeno altre 2 settimane, con la possibilità di arrivare a 4. Ciò influenzerebbe ovviamente anche la prima parte dei Giochi.

Lo stato di “emergenza moderata” nella capitale nipponica dovrebbe restare in vigore fino al 12 luglio, ma un recente aumento delle infezioni sta portando ad un possibile ripensamento. In questa settimana si sono registrati una media di 700 casi quotidiani a Tokyo, tornando a valori mai così alti dallo scorso 26 maggio.

Il primo ministro Yoshihide Suga ha specificato come: “Il numero di nuove infezioni è rimasto basso in molte regioni, ma è in aumento nella capitale. Intendiamo estendere se necessario le misure di emergenza, osservando attentamente la situazione”.

Questo potrebbe portare allo spauracchio di dover assistere a delle Olimpiadi a “porte chiuse“, senza pubblico sugli spalti. Al momento attuale è consentito l’accesso negli stadi ad un massimo di 5.000 persone. Numero che dovrebbe essere esteso a 10.000 (o metà della capienza) entro la cerimonia inaugurale del 23 luglio. Tutto questo appunto se la situazione non mostrerà un nuovo trend negativo. Va ricordato inoltre che non sono consentiti viaggi per i tifosi stranieri nel periodo di gara, con le frontiere che rimangono quindi chiuse. Solo il pubblico giapponese potrà, eventualmente, godere delle gesta dei campioni dal vivo.

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