Ambiente:”Chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi.. io sono stato consapevolmente un delinquente”
Che il mondo dei rifiuti sia piu’ conveniente si era capito da 20 anni.
In mafia capitale in alcune intercettazioni si disse che il traffico di umani fosse conveniente,mentre i casalesi dissero che era lo smaltimento dei rifiuti che era “oro” tante vero che la terra dei fuochi è la dimostrazione.
Ci sono varie forme di smaltimento regolati dal compost per l’agricoltura alla lombricoltura allo smaltimento dei peumatici da utilizzare come fondo strada,raccolta differenziata ecc.ecc.che poi man mano si trasformano in irregolari perche’ il volgare denaro prevale.
La Wte società che produceva (a suo dire) concimi per l’agricoltura,cosi è scritto nell’iscrizione alla camera di commercio.
Sono stati smaltiti 150 mila tonnellate,quelle riscontrate dalla documentazione,ma non si sa quando dove e quante tonnellate ancora non registrate sono state smaltite in terreni definendo il rifiuto concime per alimentare il terreno.
Detto materiale definito concime ,sono un insieme di sostanze altamente inquinanti che sono finite su 3.000 ettari di terreni agricoli certificati dalle bolle XAB in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna dal gennaio 2018 al 2019. I proprietari dei terreni gli agricoltori spesso non sapevano di cosa stessero utilizzando mentre altri lo sapevano ed erano consci. Il potere inquinante delle sostanze,sparse nei terreni come concime le ha verificate L’Arpa regionale e il consulente della procura , sono in realtà veri e propri rifiuti speciali tossici e nocivi.
L’azienda Wte responsabile ,l’ amministratore delegato l’ingegnere Giuseppe Giustacchini. In passato era già finita al centro di indagini della Guardia di Finanza e Carabinieri N.O.E, esposti e denunce presentati dai cittadini già dal 2011, per le molestie olfattive prodotte dai fanghi.
La Wte è una ditta bresciana che oltre al concime per l’agricoltura è produttrice di fanghi e gessi di defecazione. È ora sotto sequestro proprio per avere sparso quelle 150mila tonnellate di liquami contaminati. L’inchiesta ad oggi risultano 15 indagati e 49 in fase di accertamenti. Nelle intercettazioni svolte si evidenzia lo sciacallaggio la non responsabilità di cio’ che veniva fatto.
Alcuni contadini o addetti alla gestione dei terreni gli veniva raccontato da addeti della Wte che si trattavano di semplici scarti della produzione agroalimentare. “Sono un mentitore!… Io…finisco all’inferno” dice ridendo in modo spregiudicato Antonio Maria Carucci, laureato in Scienze geologiche e a libro paga della Wte Carucci. È al telefono con Ottavia Ferri, dipendente della Wte, che replica, sempre ridendo: «Lo facciamo per il bene dell’azienda!».
Lo stesso Carucci, in maniera spregiudicata , ironizza sugli effetti nefasti che quelle sostanze avranno sui bambini: “Io ogni tanto ci penso eh… Chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi… Io sono stato consapevolmente un delinquente». È al telefono con Simone Bianchini, un contoterzista che quei fanghi li spandeva nei campi della bassa bresciana.
Tutto cio’ è veramente Terrificante.