ARRESTI ECCELLENTI,CLAN FOGGIANI E GARGANICI AVEVANO APPOGGI NELLA MAGISTRATURA CHE MODIFICAVA SENTENZA
Nel leggere il mandato di arresto,provvedimento di custodia cautelare emesso dalla Procura di Lecce,risultano i seguenti indagati:
Avvocato Chiarello Alberto figlio del protagonista insieme al Giudice. Perquisita la sua abitazione nella quale i Carabinieri del Reparto investigativo hanno trovato la somma di 1.3 milioni nascosti in borse e confezionati in buste di plastica.Pacchetti da 20 euro da 50.euro e da 500 euro.
La pm Roberta Licci che ha in carico il fascicolo di tutti e 12 gli indagati .La gip di Lecce Giulia Proto, ha ritenuto che l’applicazione della misura cautelare fosse necessaria solo per tre di loro: oltre a Chiariello e De Benedictis, Danilo Pietro Della Malva, questu’ultimo era stato arrestato per aver fatto parte di un gruppo criminale molto importante dedito al narcotraffico e ritenuto il principale corruttore.Il G.I.P. non ha arrestato gli altri indagati perche ha ritenuto non piu’ la possibilità che possano commettere reati dello stesso genere.
Gli indagati sono: Marianna Casadibari, avvocata barese e collaboratrice di studio dell’avvocato Chiariello, Nicola Soriano, appuntato dei carabinieri in servizio presso la sezione di pg della Procura di Bari, Roberto Dello Russo, indagato per narcotraffico nell’ambito di un’inchiesta di cui De Benedictis si era occupato come gip, Antonio Ippedico, esponente della “Società foggiana” persona soprannominato la volpe per l’operazione dei contributi regionali e europei tramite l’agenziaAGEA ,indagato in un’inchiesta della Dda di Bari e arrestato; Pio l’avv.Michele Gianquitto, indagato per trasferimento fraudolento di valori e arrestato su ordine del gip De Benedictis; Paolo D’Ambrosio, avvocato co-difensore di Ippedico insieme a Chiariello, Matteo Della Malva, zio di Danilo Pietro e la compagna di quest’ultimo Valeria Gala. Le ipotesi di reato, contestate a vario titolo agli indagati, sono: associazione a delinquere, corruzione in atti giudiziari, rivelazione di segreti d’ufficio e atto contrario ai doveri di ufficio.
La Procura di Lecce ha voluto emettere un proprio comunicato a chiarire definitivamente alcune posizioni all’interno della magistratura e operatori che indagano .
“La magistratura ha gli anticorpi necessari per individuare al suo interno le criticità e colpire i comportamenti devianti”: lo ha dichiarato la Procura di Lecce, in relazione all’inchiesta per corruzione, che ha portato all’arresto di un giudice e un avvocato di Bari. “È opinione di questa Procura della Repubblica che la collettività, sia pure nel comprensibile disagio e disorientamento determinato dalla vicenda, possa trovare motivo di sollievo nella circostanza che proprio l’istituzione giudiziaria possieda gli anticorpi necessari per colpire i comportamenti devianti, e abbia, ancora una volta nella nostra regione, dimostrato di saper guardare al proprio interno e individuare le più gravi criticità – è stato chiarito – E’ oggi più che mai necessario che, insieme all’avvocatura, tutti gli uffici giudiziari proseguano nel proprio impegno volto ad assicurare un servizio efficiente e trasparente per la collettività”.