AMMINISTRATRICE GIUDIZIARIA ARRESTATA PER INDEBITI RIMBORSI E ILLECITI CONTABILI NELLA GESTIONE DI UNA SOCIETÀ SOTTOPOSTA A SEQUESTRO ANTIMAFIA.
I finanzieri del Comando Provinciale di Foggia,su ordine della Procura della Repubblica, hanno eseguito ieri un’ordinanza applicativa della misura coercitiva degli arresti domiciliari emessa dalla Sezione G.I.P. del Tribunale nei confronti di una professionista foggiana,in ordine alla sua nomina di amministratricegiudiziaria di una società di San Severo sottoposta a sequestro preventivo in virtùdi una misura di prevenzione patrimoniale antimafia.Il provvedimento del G.I.P. è giunto all’esito di un’articolata attività di indagine,eseguita dai militari della Compagnia di San Severo, coordinata dalla Procura dellaRepubblica di Foggia, che ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine a più illeciti penalmente rilevanti che sarebbero stati commessi dallaprofessionista nella sua qualità di pubblico ufficiale, meglio, di amministratricegiudiziaria,attraverso artifici contabili reiterati,“frutto di deliberatapianificazione“.Le diffuse irregolarità riguarderebbero le annotazioni nella contabilità dellagestione giudiziale, ai fini del rimborso (ottenuto), di spese per visite ispettive inazienda mai sostenute; la contabilizzazione di uscite di cassa, pagamenti incontanti, a fronte di transazioni commerciali mai avvenute; l’aver consapevolmente occultato proventi, e la loro registrazione, derivanti da rapporticommerciali dell’azienda avuta in custodia dal Tribunale. La misura cautelare richiesta dalla Procura della Repubblica e accordata dalTribunale di Foggia si è resa necessaria anche per il concreto pericolo della commissione di delitti della stessa specie, atteso che la professionista,alla datadella richiesta cautelare, risultava ricoprire il medesimo incarico di amministratoregiudiziario in altre procedure pendenti presso il medesimo Tribunale. L’attività di servizio testimonia la trasversalità dell’attività della Guardia di Finanza,in questo contesto posta al servizio dell’Autorità Giudiziaria per tutelare le regole poste alla base della corretta amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati alle mafie, la cui restituzione