L’Unione europea ha fissato come obiettivo che – entro il 2023 – i giovani europei tra 18 e 24 anni senza diploma superiore (o qualifica professionale) siano meno del 10% del totale.
Giovani e giovani adulti sono attualmente disoccupati .L’Italia troppo spesso soffre di istruzione: tre persone colpite su cinque hanno al massimo la scuola dell’obbligo.
La disoccupazione è nuovamente peggiorata a causa della pandemia dovuta al Covid. Secondo gli ultimi dati ci sono in totale 444.000 unità disoccupati di cui 312.000 donne e 132.000 uomini Rispetto a febbraio dello scorso anno, si tratta di un aumento del 9,0%per cento.Non c’è mai la garanzia di un lavoro. Ma una formazione professionale completa è almeno una buona assicurazione contro la disoccupazione. Questa tesi è sostenuta da un numero: il 61,5 per cento dei giovani hanno la licenza media il resto ha completato al massimo la scuola dell’obbligo.
La via d’uscita dal dilemma educativo,vorrebbe aumentare in modo significativo il numero di formazione professionale finanziata. Ciò potrebbe aumentare le possibilità delle persone in cerca di lavoro e fornire alle aziende i lavoratori qualificati urgentemente necessari.
Un totale di 862 adolescenti e giovani adulti stanno attualmente completando un apprendistato finanziato , come il programma per i giovani . L’Associazione per i progetti sociali e di comunità offre ai giovani questa offerta, attraverso la quale 48 giovani sono stati inseriti con successo nell’ultimo anno. Le differenze non emergono solo tra regioni diverse, ma anche a livello locale. La quota più alta di residenti con al massimo la licenza media si registra soprattutto in 3 province sarde (Sud Sardegna, 63,9%; Oristano, 61,9% e Nuoro, 61,4%) e nella provincia di Barletta-Andria-Trani(61,9%). In questi territori il dato supera di oltre 10 punti la media nazionale, ma anche le rispettive medie regionali (57,4% per la Sardegna e 56,4% per la Puglia). Seguono 4 province siciliane: Caltanissetta (60,0%), Ragusa (59,9%), Enna (59,7%) e Trapani (58,4%).
Le aree dove la quota di diplomati o laureati è più elevata sono le città metropolitane di Roma e Milano. Qui la percentuale di residenti senza diploma è rispettivamente 39,6% e 41,8%. Scendendo a livello comunale, questi dati sono confermati da quelli dei rispettivi capoluoghi.
Tra i 10 comuni più popolosi, sono infatti Milano (35,7%), Bologna (36,6%) e Roma (36,7%) quelli con meno residenti senza diploma.