La Consigliera Iadarola si autosospende dal partito “ Fratelli d’Italia”con dichiarazioni esplosive.
“La Consigliera Liliana Iadarola avvocato eletta nelle amministrative del 2019 come candidata nella Lega prendendo 600 preferenze passata nel partito della Meloni Fratelli D’Italia a settembre,oggi si è autosospesa dal partito dopo alcune intercettazioni telefoniche pubblicate in merito a delle considerazioni che il suo compagno Delli Carri faceva sull’installazione delle telecamere a Foggia.La consigliera invia un comunicato chiarendo la sua decisione.”Si precisa che la scrivente non è sottoposta a nessun procedimento penale né a titolo personale e né a carico di soggetti terzi ed è del tutto estranea a qualsiasi tipo di inchiesta giudiziaria. E se la Commissione di inchiesta è stata nominata per verificare la mia correttezza, onestà e liceità della condotta istituzionale e non solo, posso affermare con certezza e serenità che se infiltrazione mafiosa vi è stata all’interno dell’amministrazione comunale non è sicuramente collegabile alla mia persona per favorire soggetti estranei alla amministrazione, atteso che la sottoscritta non ha nessun legame con associazioni a delinquere che si chiamino esse mafia, camorra o con qualsivoglia altro nome”.
“Quando la Commissione di inchiesta chiuderà le indagini si abbia il buon senso, l’umiltà e la correttezza di riabilitare il mio nome e quello della mia famiglia” Io sottoscritta consigliera comunale Iadarola Liliana con la presente, onde evitare strumentalizzazioni politiche a danno del partito che mi onoro di rappresentare nell’Assise comunale e, quindi, sollevare da ogni imbarazzo i segretari del partito sia a livello locale che nazionale, con rammarico, comunico la ferma e decisa volontà di autosospendermi temporaneamente dal Partito Fratelli Di Italia fino al momento in cui la commissione di inchiesta nominata dal Prefetto in merito a presunte infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale relative alla videosorveglianza non fornisca le sue risultanze
“Si precisa che la scrivente non è sottoposta a nessun procedimento penale né a titolo personale e né a carico di soggetti terzi ed è del tutto estranea a qualsiasi tipo di inchiesta giudiziaria. E se la Commissione di inchiesta è stata nominata per verificare la mia correttezza, onestà e liceità della condotta istituzionale e non solo, posso affermare con certezza e serenità che se infiltrazione mafiosa vi è stata all’interno dell’amministrazione comunale non è sicuramente collegabile alla mia persona per favorire soggetti estranei alla amministrazione, atteso che la sottoscritta non ha nessun legame con associazioni a delinquere che si chiamino esse mafia, camorra o con qualsivoglia altro nome”.