FOGGIA :IL QUARTIERE FERROVIA TUTTO DI PIU’.

Vedette, pusher e organizzazioni criminali controllano il quartiere Ferrovia tra Via Trento,Via Trieste e Via Isonzo, Via Montegrappa Via Podgora principali vie dove c’è  smercio di stupefacenti. 

La parola d’ordine “vattin va” “spicciat” , detto in foggiano non molto chiaro che significa «spicciati vai via ». Termini che usano le vedette i vari pali per avvisare gli spacciatori dell’arrivo della polizia. Via Trento,Via Trieste ,Via Isonzo ,Via Montegrappa ,Via Piave  sono le vie che extracomunitari e alcune donne che esercitano l’attivita piu’antica,fanno si che sia la loro zona per svolgere le loro attività. Si vede un via vai di macchine e soggetti che scendono e risalgono immediatamente dalle autovetture con piccole palline bianche in mano.La zona viene chiamata Quartiere Ferrovia zona  di spaccio che  rifornisce buona parte della città. Qui si vende qualsiasi sostanza stupefacente in strada e nei giardini andando verso il deposito S.I.T.A., a tutte le ore del giorno. Oramai si siedono sul marciapiede a preparare dosi per la rivendita tra caseggiati anonimi e degrado, girano senza sosta alcune auto. Pattugliano il territorio per conto delle organizzazioni, che insieme all’accento foggiano napoletano e altre lingue incomprensibili.

In questa zona  abbandonata a se stessa, sempre più persone scrivono sui social sui giornali invitano televisioni a effettuare delle trasmissioni chiamano le forze dell’ordine che vengono, fanno dei controlli veloci, tutti gli spacciatori spariscono e vanno via. Dopo che le forze dell’ordine vanno via si riprende il via vai e il commercio.

La gente non manifesta piu’ il loro disaggio perché hanno paura di ritorsioni e restano in silenzio. C’è tanta gente onesta che si alza alle cinque del mattino per andare a lavorare scende in strada e sente il puzzo del piscio che è nauseante e deve saltare per non bagnare le scarpe. Ad alcuni residenti che abitano a piano romano succede che gli spacciatori bussino alle finestre dell’appartamento intimando di chiudere gli scuri perché non vogliono essere disturbati mentre vendono le dosi. Qui la malavita si sostituisce allo Stato, che non c’è. L’attività di palo di vedetta ha un suo prezzario.

Basti pensare che le vedette guadagnano 120-180euro al giorno e spesso sono minorenni».

Prevale il grigio in questo alveare di palazzoni scrostati, negozi con le saracinesche abbassate e spazi comuni abbandonati. Sotto i portici di Via Piave sono disposte le sedie delle vedette. Che, nonostante due volanti e un’auto della Polizia Locale non si muovono o si alzano in piedi a poche centinaia di metri, mentre le macchine dei clienti si fermano in doppia fila. A funzionare benissimo però è la vendita di stupefacenti. Le retate di polizia e carabinieri si sprecano, l’ultima  di mercoledì 27 gennaio . La particolarità del quartiere ferrovia è una piazza di spaccio al dettaglio. Qui non vengono solo i clienti ad acquistare le dosi. «Oltre a pusher e vedette, lavorano importatori e broker di diversi prodotti che extracomunitari vendono nella città andando in giro. Dopo 8  anni, la situazione è andata sempre di piu’ peggiorando oramai i negozi di italiani non esistono piu’. Le norme anticovid non esistono,sono senza ritegno e senza rispetto per il cittadino foggiano. In pompa magna di presentano progetti tipo “La riqualificazione del Quartiere Ferrovia “vecchio salotto” della città“ si levano copri tabelloni si fanno foto e discorsi e si va via ,ma non si va in giro a vedere cosa accade realmente. Vengono effettuate trasmissioni televisive,su Rete 4, solo per utilizzarli politicamente senza minimamente far parlare il comitato creatosi per denunciare tale situazione di emergenza.

Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza non riescono a girare con una sola autovettura ma sono costretti a girare per queste vie con due o tre macchine con due tre persone dentro che sommando sono 9 persone.

La polizia locale è impossibilitata ad intervenire perche vengono presi a male parole. All’uscita della chiesa sita in Viale XXIV Maggio di Santa Maria della Croce bisogna fare uno slalom all’uscita piena di persone che vogliono un’offerta. Li trovi sotto le mura della chiesa per potersi collegare a qualche wi-fi libero.

A chi  chiede se non ci sia il rischio che la prossima campagna elettorale sia utilizzato questo quartiere a colpi di slogam per raccogliere voti  per farsi eleggere,rispondiamo è sicuro.

Per pulire questo quartiere bisogna sporcarsi le mani con l’aiuto di forze dell’ordine e i politici che scendano in piazza. L’importante è coinvolgere le persone e provare a risolvere i problemi». Vicino al bar “Montebianco”c’è  una vedetta diciottenne passa accanto a un signore e sorride: «Ciao don Antò, ho finito il turno».

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