DI BATTISTA DICHIARA:3 DEGLI ULTIMI 8 PRESIDENTI DEL CONSIGLIO HA LAVORATO PER GOLDMAN SACHS.
Ecco gli ultimi 8 Presidenti del Consiglio dei Ministri: Prodi, Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e Draghi. Di questi, 3 provenivano da Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo, molto attiva, tra l’altro, negli anni ’90, durante la stagione delle privatizzazioni. Prodi fu consulente in Goldman Sachs dal 1990 al 1993, subito dopo aver lasciato la presidenza dell’IRI che aveva contribuito a privatizzare e tre anni prima di diventare Premier. Mario Monti fu consulente internazionale per Goldman Sachs dal 2005 al 2011, anno in cui venne incaricato di formare il governo da Napolitano. Draghi, nel 2002, venne nominato Vicepresidente e Managing Director in Goldman Sachs. Entrò nella banca americana un anno dopo aver lasciato la direzione generale del Tesoro e se ne andò per fare il governatore di Bankitalia (con i risultati su MPS che gli italiani informati ricordano bene).
Tre degli ultimi otto Presidenti del Consiglio hanno lavorato per una delle più grandi banche d’affari del pianeta. Una banca che fa politica. Ma non è tutto. Anche Gianni Letta, nel giugno del 2007, venne arruolato da Goldman Sachs. Non sarà stato Premier ma Gianni Letta fu il braccio destro di Berlusconi a Palazzo Chigi. Fu Sottosegretario di Stato nel ’94-’95, poi dal 2001 al 2006 e poi dal 2008 al 2011, ovvero dopo essere stato ingaggiato da Goldman Sachs.
Aggiungo una cosa ancora. Mi risulta (fonte La Repubblica) che nel 2003 Goldman Sachs prestò parecchio denaro (2,8 miliardi di euro) al gruppo Benetton per concludere l’acquisto di Autostrade che già controllava dal 1999, anno della privatizzazione fatta a cavallo dei governi Prodi e D’Alema con Draghi direttore del Tesoro. Nel 2003 Draghi che – quattro anni prima si era occupato della privatizzazione delle autostrade – lavorava in Goldman Sachs.
Ricordo una serie di giornalisti fare le pulci (giustamente sia chiaro) a Conte sul suo passato da avvocato quando divenne Presidente del Consiglio. Credo sia doveroso che la stampa si occupi con la stessa attenzione anche del Presidente Draghi. Sono fiducioso che ciò avvenga presto. Io provo a farlo. E, per adesso, è quello che voglio fare: studiare, scrivere, unire i pezzi ed informare. Consapevole di quel che mi aspetta.