DRAGHI :CONSIGLIA DI RECUPERARE LE LEZIONI.

Lezioni anche in estate (e/o nel pomeriggio)

Per questo le parole di Mario Draghi sono risuonate ancora più forte: si dovrà «rimodulare il calendario scolastico» dell’anno in corso, per recuperare i «numerosi giorni persi», è il messaggio che manda alle forze politiche. L’ipotesi di recupero dei giorni persi potrebbe essere quella di prevedere una chiusura d’anno più lunga, fine giugno o anche luglio, magari anche con turni pomeridiani in corso d’anno. Tutte opzioni osteggiate da sindacati e da una buona fetta degli insegnanti. Qui la decisione spetta alle singole Regioni, ma è difficile immaginare resistenze in caso di pressing del nuovo governo. Sul recupero del gap formativo si era iniziato a muovere anche l’esecutivo Conte 2, con circa 300 milioni di euro richiesti da Lucia Azzolina nel decreto Ristori, al momento fermo ai box, dopo la crisi dell’esecutivo giallo-rosso.

Stop al valzer di supplenti a settembre

L’altra urgenza indicata dal premier incaricato, Mario Draghi, è lo stop al solito film di cattedre vacante a settembre. Qui Draghi è esplicito: il nuovo governo deve lavorare da subito perché a settembre tutte le cattedre siano assegnate e i docenti siano in classe dal primo giorno del nuovo anno scolastico. Il premier incaricato avrebbe anche sottolineato che bisogna evitare che ci siano quest’anno molte migliaia di cattedre vacanti come lo scorso anno, alla ripresa dopo l’estate. Secondo le stime anticipate sul Sole24Ore del Lunedì (8 febbraio) a settembre si rischiano 220mila cattedre vuote, da coprire con supplenti. Un numero monstre. Praticamente un docente su quattro precario. Qui a pesare è il ritardo (due anni di gestazione e di polemiche) dei concorsi a cattedra, unito a una fallimentare gestione delle politiche di reclutamento da parte del ministero dell’Isa posti.truzione. Si deve a Lucia Azzolina il coraggio di aver sbloccato le procedure concorsuali, dopo i rimpalli dei precedenti ministri. A oggi però ne è partito solo uno, quello straordinario, per 32mila cattedre, che sta per essere completato. Sono fermi invece i restanti due concorsi ordinari, da 46milioni di euro per l’anno scuola.

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