Dopo anni le forze sanitarie della Capitanata si uniscono per creare un centro specialistico per lo studio della Sars-Covid19.

Presso il Policlinico Riuniti di Foggia  si è   attivata una   stretta collaborazione, fortemente voluta dal Commissario Straordinario Dott. Vitangelo Dattoli, con l’Istituto ZooprofilatticoSperimentale della   Puglia   e   della   Basilicata  per la procedura diagnostica  di valutazione della crescita del virus Sars Cov-2 nei pazienti ricoveratipresso i reparti Covid dell’Azienda Policlinico Riuniti, clinicamente guariti ma non negativizzati al tampone molecolare. Lo studio clinico, coordinato dalla Prof.ssa Maria Pia Foschino, Direttore della Struttura  Complessa  di Malattie dell’ApparatoRespiratorio del Policlinico Riuniti e dal Dott. Antonio Fasanella,Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, è stato oggetto di pubblicazione sullarivista scientifica internazionale “Journal of ClinicalMedicine”dal titolo “Real Time PCR and Culture-Based Virus Isolation Test in Clinically RecoveredPatients: Is the Subject Still Infectious for SARS-CoV2?”.Lo studio ha dimostrato come i pazienti clinicamente guariti dal Covid-19 non presentano, nelle colture cellulari, virus vitale e quindi non sarebbero più in grado di contagiare altri soggetti, anche se il loro tampone persiste positivo a distanza di diversi giorni.La ricerca ha coinvolto 84 pazienti ricoverati presso il Policlinico Riuniti che risultavano positivi al tampone molecolare anche se erano   clinicamente guariti.Tutti i tamponi sono stati inviati all’Istituto Zooprofilattico per eseguire l’esame colturale e ricercare quindi   la   presenza   effettiva   del   virus vivo. Nei soggetti, con tampone eseguito mediamente dopo 18 giorni, non si è assistito allacrescita virale e quindi la positività del tampone era conseguenza della sola presenza di tracce geniche del virus.Lo studio è stato possibile grazie alla proficua collaborazione tra clinici   e  biologici  del   Policlinico Riuniti di Foggia e dell’IstitutoZooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, tutti attualmente   impegnati   nella   gestione   dell’emergenza Covid,evidenziando ancora una volta come l’attività clinica e la ricercastiano combattendo fianco a fianco nella lotta contro il Covid.Oltre al Commissario Straordinario del Policlinico Riuniti Dott.Vitangelo Dattoli, alla Prof.ssa Maria Pia Foschino e al Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata Dott. Antonio   Fasanella, allo studio hanno partecipato la Dott.ssa Viviana Manzulli, la Dott.ssa Giulia Scioscia,il Dott. Giulio Giganti, la Dott.ssa Maria Rosaria Capobianchi, il Prof.DonatoLacedonia, il Dott. Lorenzo Pace, la Dott.ssa Dora Cipolletta, il Dott. Pasquale Tondo, la Dott.ssa Rosella De Nittis, la Dott.ssa Valeria Rondinone, la Dott.ssa Luigina Serrecchia, il Dott. Antonio Parisi, il Dott. Domenico Galante, la Prof.ssa Teresa Santantonio, il Prof. Sergio Lo Caputo, la Dott.ssa DamianaMoschetta.I risultati di questo studio rafforzano quanto prevedono le attuali indicazioni ministeriali che consentono di dimettere un paziente dopo 21 giorni dall’infezione, anche se permane la positività altampone nel soggetto stabilmente asintomatico da almeno 30 giorni,consentendo quindi una riduzione dei tempi di degenza oisolamento fiduciario che invece sono mediamente di 30 giorni.Per la valutazione della crescita del virus Sars Cov-2 nelle colture cellulari dei pazienti Covid.

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