QUESTA PANDEMIA DANNEGGIA TUTTI, COMMERCIALMENTE SIAMO SUL LASTRICO
Il commercio e i pubblici esercizi sono la linfa vitale delle città dei paesi sopratutto nel meridione che ha tanti piccoli paesini che oltre ad effettuare un servizio alla cittadinanza danno vita. Le restrizioni a cui sono stati sottoposti,in questi ultimi periodi in particolar modo per la pandemia, oltre a spegnere la vivacità dei paesi,ha rappresentato un danno inimmaginabile per le diverse categorie, si riflettono ancor più sul resto del comparto commerciale. Con bar e ristoranti chiusi il vero coprifuoco non è alle 22, ma alle 18 con un danno incalcolabile a tutto il comparto economico dei nostri comuni.
Da un’indagine tramite i ristoratori abbiamo riscontrato che l’andamento del terziario nella provincia durante il periodo natalizio. L’ 85% delle imprese ha avuto una diminuzione del fatturato che generalmente si stima sul 60%,
Strutture ricettive 100% in diminuzionealberghi,hotel B&B, casa affitti,bar,Pub,enoteche,trattorie, ristoranti 90% in diminuzione, Servizi alla persona 85% in diminuzione,
Ambulanti, 75% in diminuzione, Moda 80% in diminuzione, Servizi alle imprese 62% in diminuzione.
I supermercati invece hanno avuto un incremento del 45%..
Abbiamo consultato alcuni esercenti coomercianti,le risposte hanno confermato quello che era molto più di un sentore tra le aziende del terziario. D’altronde dopo un anno di lockdown, ad intermittenza tra zone rosse, arancioni e gialle le aperture parziali hanno condizionato anche il consumatore il quale è ha sviluppato un senso di paura del domani limitando il consumo
Disastro turismo
Da un verifica dei dati comunicatoci dagli operatori abbiamo riscontrato che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il “Turismo” è un settore quasi azzerato con pesanti perdite di fatturato, mentre il “Commercio” – con l’eccezione dell’ambulantato le cui perdite sono rilevanti – è il settore che ha resistito meglio all’emergenza e contenuto almeno in parte le perdite, comunque importanti.
La ricerca fa emergere come il cittadino abbia in parte attenuato le perdite ,gli esercizi nelle “zone centrali” hanno registrato una maggiore resistenza, mentre nelle periferie,hanno sofferto di più le strutture rendendole nulle.
Gran parte parte degli esercizi si è avvalsa dell’opportunità, di effettuare promozioni prima dei saldi, soprattutto nelle zone centrali urbane.
Il sistema commerciale ha cercato di riorganizzarsi proponendo forme di vendita alternative, ma i risultati sono stati inferiori minimi per non dire nulle.
Il terziario esce invece con una perdita totale creando gravi difficoltà ha provato a organizzarsi e reagire e ma non è riuscito tenere a sostenere nemmeno le spese ha avuto solo perdite. Un calo che danneggia tutti
perche se non si consuma non si compra, se non si vende non si incassa denaro e come il cane che si mangia la coda.