LA CRIMINALITÀ PUGLIESE E DELLA CAPITANATA COME VIENE DEFINITA E IL LORO BUSINESS.
La Direzione Nazionale Antimafia in merito alla criminalità operante in Puglia distingue due tipologie di consorterie che operano nella regione, che si differenziano per fisionomia: quella operante nell’area di Bari e quella che opera nel foggiano e nel Gargano. Quest’ultima, come più volte sottolineato dagli investigatori negli ultimi anni presenta un quadro particolarmente allarmante, a causa dei ripetuti fatti di sangue che si sono verificati negli anni 2017-2018-2019.
Le mafie foggiane secondo gli investigatori coniugano tradizione e modernità. “La tradizione è quella del familismo mafioso tipico della ‘ndrangheta e della ferocia spietata della camorra cutoliana; la modernità, invece, è la vocazione agli affari, la capacità di infiltrazione nel tessuto economico-sociale, la scelta strategica di colpire i centri nevralgici del sistema economico della provincia, cioè l’agricoltura, l’edilizia e il turismo. Pur potendo distinguere all’interno del circondario di Foggia due aree, quella foggiana e quella garganica, caratterizzate, da una diversa economia.
L’immagine complessiva della mafia del circondario ha una caratterizzazione unitaria e completamente diversa da quella della criminalità organizzata del circondario di Bari. Trattasi di una mafia chiusa, impenetrabile e saldamente legata a valori mafiosi ai quali – a causa della prevalente composizione familiare dei sodalizi – si intrecciano quelli familiari”. I tratti di modernità dei sodalizi foggiani si evidenziano anche nella capacità di farsi imprenditori, dimostrando una capacità di tessere relazioni anche con altri gruppi criminali, come quello dei Casalesi.
Il traffico illecito di rifiuti e le connessioni con la criminalità
Emersi in diversi procedimenti trattati dalla DDA di Bari in materia di illecita gestione di ingenti quantità di rifiuti.Tra questi, il proc. n.1609/17-21 (Op. Black Fire), avente ad oggetto i reati di gestione illecita di rifiuti, combustione illecita di rifiuti speciali ed attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, in data 5.11.2017, veniva emessa e applicata misura custodiale nei confronti amministratore di una società e si procedeva al sequestro di una interaazienda, conti correnti bancari ed automezzi pesanti per un valore complessivo di circa 1.500.000 euro, sia in relazione ai reati ambientali cheagli illeciti amministrativi conseguenti previsti per gli enti ex legge n.231/2001. Nei confronti del principale indagato il procedimento è stato definito con sentenza di patteggiamento mentre pende il giudizio nei confronti degli altri imputati,di una attività organizzata di smaltimento illecito di diverse migliaia di tonnellate di rifiuti speciali riversati in aree agricole e siti non autorizzati e poi fatti incendiare.In particolare, i rifiuti speciali in balle, per lo più composti da materiale plastico ed indifferenziato, provenienti da raccolta differenziata effettuata nei comuni del capoluogo dauno, dopo essere stati raccolti e trasportati da una impresa presso un sito di stoccaggio di altra società di recupero rifiuti, e dati immediatamente alle fiamme o trasportati e stoccati per qualche settimana presso capannoni nella disponibilità degli indagati o occupati abusivamente perché abbandonati, per essere poi completamente incendiati.
Capitanata
C’è una attività organizzata di smaltimento illecito di diverse migliaia di tonnellate di rifiuti speciali riversati in aree agricole e siti non autorizzati e poi fatti incendiare.In particolare, i rifiuti speciali in balle, per lo più composti da materiale plastico ed indifferenziato, provenienti da raccolta differenziata effettuata nei comuni del capoluogo dauno, dopo essere stati raccolti e trasportati da una impresa presso un sito di stoccaggio di altra società conferiti presso i siti di smaltimento, con il favore della notte, venivano trasportati presso siti agricoli (ubicati nei comuni di Foggia, San Severo, Apricena, Serracapriola, Poggio Imperiale e Carpino) proprio San Severo ultimamente nell’anno 2020 ha avuto una grossa operazione che ha fatto sequestrare beni ingenti in base alla normativa vigente effettuata dalla Guardia di Finanza .I rifiuti venivamo dati immediatamente alle fiamme o trasportati e stoccati per qualche settimana presso capannoni nella disponibilità degli indagati o occupati abusivamente perché abbandonati, per essere poi completamente incendiati. La ricostruzione, a mezzo di consulenza tecnica e della documentazione ritrovata e dall’analisi dei terreni, oltre a dei flussi in ingresso e uscita dall’impianto dal quale i rifiuti provenivano l’individuazione della natura dei rifiuti e dei trattamenti ed uscita, in uno alle ulteriori attività investigative svolte nel corso delle indagini, hanno consentito di dalla Campania giungono in Puglia e, in particolare, nella zona della Capitanata.