Maniero risponde a Landella “hai fatto assegnazioni dirette “

EMERGENZA ABITATIVA :L’ex consigliere risponde a Landella “non sono state rispettate le graduatorie “

Come al solito, il Sindaco Landella sui temi più “scottanti” gioca a nascondino. Lo ha fatto anche nel caso della risposta al consigliere Pippo Cavaliere, che ha denunciato per la seconda volta il fatto che ci siano alloggi popolari occupati da personaggi legati ai clan malavitosi.

Il Sindaco pro-tempore sostiene che non ci sia alcuna legge che impedisce a pregiudicati di partecipare ai bandi per l’assegnazione di case popolari. Ha ragione. Ma dimentica di dire che i casi a cui si riferisce giustamente Cavaliere non hanno niente a che vedere con graduatorie e bandi. Sono invece assegnazioni dirette, fatte nell’ambito delle “procedure emergenziali” operate in deroga alle procedure ordinarie di assegnazione di alloggi popolari, motivate da situazioni di gravissima emergenza, in cui il Comune provvede con una assegnazione diretta.

Quindi non c’entrano nulla i requisiti e le leggi dello Stato. C’entra la discrezionalità del Comune, chiamato a valutare quali situazioni siano di tale gravità da meritare una risposta immediata ed emergenziale in deroga alle procedure pubbliche ordinarie regolate con le graduatorie.

La gravità della denuncia di Cavaliere e il riferimento esplicito che i magistrati hanno fatto nelle carte dell’Operazione Antimafia Decima bis sulla “questione case popolari” meriterebbero più trasparenza da parte del Sindaco.

Landella dovrebbe spiegare con quali criteri si è provveduto alle assegnazioni in emergenza alla vigilia delle elezioni comunali. Dovrebbe spiegare sulla base di quali criteri sono state valutate le situazioni più gravi che il Comune ha “risolto” con molta velocità.

Se non è di troppo disturbo dovrebbe spiegare (con la sua maggioranza) per quale ragione si è provveduto ad adottare un Regolamento che modifica, rispetto alla legge regionale di riferimento, il periodo delle assegnazioni in emergenza, consentendo la proroga di due anni, estendendo da due a quattro gli anni di legittimità dell’assegnazione.

È il caso di ricordare a Landella che le assegnazioni emergenziali sono rivolte a chi “provvisoriamente” ed “eccezionalmente” non è in grado di far fronte alla propria esigenza abitativa, ragione per la quale la Legge Regionale individua un periodo non superiore a due anni per l’assegnazione. Diversamente, la deroga prevista dalla legge per l’emergenza abitativa potrebbe diventare uno strumento elusivo rispetto al dovere di aspettare il proprio turno in graduatoria.

Graduatorie che è bene ricordare il buon Landella non è riuscito a definire nei cinque anni del suo mandato.

aspettandoilprefetto

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