Merkel ha comprato altro vaccino BioNTech e Goldman Sachs lo conferma dandogli ragione
La Germania acquista dosi extra confermando le troppe manchevolezze degli Stati. Berlino aveva avvisato il 19 dicembre, Goldman Sachs inoltre metteva in guardia il pharma-rally di Borsa: ci sarà la disponibilità?
Che ci siano ritardi nella somministrazione del siero che dovrebbe aiutarci a recuperare la normalità perduta da ormai un anno è chiaro,è scontato.
La Germania ha acquistato altre 30 milioni di dosi di vaccino non considerando l’accordo europeo demografiche dei vari Stati membri.
Berlino avrebbe giocato sporco? La Germania ha avvisato tutti membri della Commissione Europea in data 19 dicembre scorso che avrebbe fatto un’ulteriore acquisto. La polemica è si è creata dopo i primi problemi legati al Vaccine day.
Inoltre essendo la Germania presidente di turno dell’Unione fino a domani e di nazionalità tedesca anche la presidente della Commissione, Ursula Von derLeyen,la cancelliera ha atteso che tutti gli Stati facessero il loro ordine prima di effettuare la un incremento ai pezzi ordinati. Visto che in Germania la situazione è diventata ingestibile visto il continuo peggioramento della pandemia,tanto è vero che si prospetta la possibilità di un prolungamento dell’attuale regime di lockdown che potrebbe durare fino al mese di marzo 2021.
In aggiunta la Biontech è un’azienda tedesca che beneficia di sussidi statali, Berlino, quindi, ha chiuso il contratto comune in punta di decisione condivisa e poi, di buon diritto, ha ritenuto che fosse precauzionalmente intelligente opzionare un quantitativo maggiore.
In aggiunta a completare la scelta fatta la Germania – in questo caso,la stampa Spiegel in testa, gli da ragione, dalla fine di novembre aveva fatto notare come fosse un errore spezzettare troppo le commesse di acquisto fra le varie case farmaceutiche, semplicemente perché all’atto pratico solo il vaccino di Pfizer e Biontech offriva serie garanzie rispetto alle autorizzazioni, alle consegne e alla disponibilità pressoché immediata.
Oggi fa comodo prendersela con la Germania perchè offre un alibi e un capro espiatorio pronto uso e a forte connotato di attrazione ai social ma la realtà appare intelligente.
Perché il successo della campagna vaccinale non è legato soltanto al sacrosanto bene superiore della salute dei cittadini ma anche alla rapidità e alla sostenibilità della ripartenza economica. E in Germania, seppur con ritardo ma partendo da basi macro per superiori alle nostre, lo hanno capito. Agendo di conseguenza.