E.Pacca risponde alla lettera anonima pubblicata da Maniero.
Tre elementi, che Maniero ha contestato:E’stata pagata,chi ha autorizzato,come mai è stata riaperto il teatro in un periodo di pandemia?
Emanuele Pacca dichiara su Facebbok:
Ho appreso poco fa di una notizia che mi riguarda direttamente ed al contempo altri soggetti, appartenenti alle istituzioni locali, che nulla hanno a che vedere con l’episodio oggetto di contestazione e con quanto in appresso meglio mi accingerò ad evidenziare; episodio che, a mio parere è stato volutamente strumentalizzato e che ha connotati più politici che di effettiva denuncia.
Per la trasparenza che mi ha sempre contraddistinto, ci metto la faccia, perché nulla ho da nascondere e di nulla devo vergognarmi perché nulla di illecito ho commesso.
Ignoro quale sia il fine di tale ingigantita ed artatarealtà fenomenica dei fatti, e ciò in considerazione di quanto di seguito meglio si andrà ad argomentare e nelle sedi opportune ove richiesto a documentare, è benché a prima facie, per chi non conosce i fatti, possa destare clamore e legittimo sdegno allo stesso tempo il nascondersi dietro un anonima lettera mette in evidenza la codardia e la meschinità di chi si è reso protagonista di siffatta pseudo denuncia, che verosimilmente cela dietro di se altri fini ed intenti.
Se poi l’aver prestato la mia attività lavorativa e professionale a favore di un “politico”, come ho avuto modo di leggere, è una colpa, accetto in silenzio, pur non condividendo, le critiche ed il giudizio pesantissimo sulla mia persona, ma di certo non le posso condividere.
Ciò detto, è doveroso evidenziare come l’utilizzo della Sala Fedora del Teatro Giordano non è passato per alcuna “scorciatoia politica di favore” nessuna “raccomandazione” ma attraverso una documentata e motivata richiesta inoltrata all’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di Foggia con conseguente autorizzazione rilasciata in virtù del fine da perseguire e precisamente effettuare la proclamazione della mia tesi di Laurea in Letteratura, Arte, Musica e Spettacolo (tramite piattaforma on-line) che aveva ad oggetto l’analisi e la trattazione del Teatro (e nello specifico il nostro teatro Giordano è menzionato in alcuni capitoli) NON UNA FESTA!
L’utilizzo dello spazio di detta sala è stato tale solo per il tempo strettamente necessario (circa 10 min) alla proclamazione della mia tesi di laurea, come si potrà pacificamente documentare, e ciò nel rispetto delle regole attualmente in vigore per il Covid-19; al riguardo sono le foto di cui si discute a far rilevare, e ciò senza tema di smentita, che non vi era alcun party, benché meno i soggetti ritratti nelle foto erano intenti a festeggiare, non si rileva la presenza di pasticcini, musica, buffet ma solo fiori, sacchetti con confetti e bottiglia di spumante ; insomma altro non ritrae e si evince da detta foto che immortala i miei genitori e alcuni miei parenti poco dopo la discussione della mia tesi (intenti ad andare via), e RIBADISCO nel pieno rispetto delle autorizzazioni amministrative e delle norme di distanziamento sociale. (Misurazione della temperatura, mascherine, igienizzante e distanziamento che si nota anche nella foto dove tutti sono posizionati su diversi livelli)
Tengo a precisare che in altre città è stata data la possibilità ai laureandi, in questo periodo emergenziale, di utilizzare spazi pubblici, cito un esempio il Comune di Sesto San Giovanni a causa della pandemia ha deciso di dare la possibilità ai ragazzi di laurearsi in sala Consiglio del Comune insieme a parenti ed amici, ma come anche in passato, per quel che concerne il percorso di studi dello scrivente sono state svolte sedute di laurea in teatri come è accaduto al teatro Marrucino di Chieti per i laureandi in lettere ed indirizzo Spettacolo.
Ciò detto, spero di aver contribuito a meglio chiarire quanto adesso “gira” sulle varie testate giornalistiche e pagine facebook destando clamore precisando che, ove venissero ravvisate delle mie responsabilità di certo non mi esimo dall’assumermele ed affrontare le conseguenze. Ad ogni buon conto se tale situazione ha urtato la sensibilità di ognuno di voi sono qui a chiedervi di accettare le mie scuse e di certo vi ho fornito degli elementi affinché possiate meglio valutare e giudicare l’accaduto.