Incongruenza Tari: dai ristoranti ai negozi niente stop per gli esercizi chiusi per Covid
Dopo il 31 ottobre i Comuni non potranno introdurre sconti sulla tariffa. Serve che i comuni facciano delle deroghe in giunta e ratificarle in Consiglio. Tutti gli esercizi che fanno ristorazione e molti altri esercizi commerciali saranno costretti a pagare anche se chiusi o parzialmente chiusi
I ristoranti tavole calde o pub, come molti altri esercizi commerciali, saranno costretti a pagare la Tari anche se chiusi o parzialmente chiusi dalle recenti restrizioni, come da DCPM, emanati. La conclusione, già segnalata ai competenti uffici all’inizio di novembre 2020 si scontra con il noto principio del «chi inquina paga». Da settimane si sollecita il Governo per una norma: le occasioni ci sono state, ma la volontà non c’è.
Ovviamente ricadranno in prima persona ai sindaci. Tuttavia non è possibile ripetere le agevolazioni e riduzioni concesse nel primo lockdown, perché dovevano essere replicate entro il termine di approvazione del bilancio di previsione, scaduto al 31 ottobre.
Per i Comuni che approvano il bilancio entro il 31 dicembre, servirebbe anche il Pef 2021, ma questa sembra una chimera una fantasia, anche perché gli effetti della pandemia non si esauriranno certo col capodanno.