Casanova (Lega): ristori anche agli ospedali privati classificati come centri Covid
“Subito ristori per strutture ospedaliere non pubbliche, operatori sanitari rischiano beffa di Stato!”.
È l’appello lanciato da Massimo Casanova (in foto), europarlamentare pugliese della Lega, che ha fatto riferimento a “Casa Sollievo della Sofferenza”, l’ospedale di San Pio a a San Giovanni Rotondo, come esempio di una struttura che non ha nulla da invidiare ai nosocomi pubblici eppure rischia di subire gravi danni per la flessione dei ricoveri e degli introiti per le restrizioni dovute alla pandemia da Covid 19.
“La classificazione delle strutture ospedaliere non pubbliche in centri Covid –scrive Casanova-, con tutto ciò che questo comporta in termini di sospensione fino a nuovo ordine delle prestazioni ambulatoriali e dei ricoveri non urgenti, ne ha ristretto, e di molto, la capienza, con flessioni di quasi il 50% rispetto ai periodi ordinari, frutto della inevitabile riorganizzazione logistica e medica a cui devono sottoporsi per far fronte all’emergenza”.
Questi cali, aggiunge Casanova, non permettono una gestione economico-finanziaria sostenibile a queste strutture sanitarie, che si reggono per buona parte sugli introiti derivanti dai ticket per prestazioni specialistiche ordinarie.
Se non saranno adeguatamente sostenute con i “ristori”, dice Casanova, subiranno conseguenze nefaste sui bilanci e sui livelli occupazionali.
Casanova ricorda le cifre relative a “Casa Sollievo” che ha subito una flessione di un terzo dei ricoveri, dovendo continuare a mantenere i suoi 3mila dipendenti.
“È, pertanto, necessario ed urgente –conclude l’europarlamentare- che ai maggiori sforzi richiesti alla nostra comunità medico-scientifica Governo e Regioni rispondano con sforzi altrettanti concreti ed immediati, mettendo mano a misure di ristoro del danno”.