“Decima bis”, sospeso dal servizio il dipendente comunale coinvolto nell’operazione anti-mafia. In attesa del giudizio penale continuerà a percepire metà dello stipendio
Giuseppe De Stefano, il dipendente coinvolto nell’operazione anti-mafia “Decima bis”, agli arresti domiciliari, è stato sospeso dal Comune di Foggia, con determina dirigenziale, dal posto che occupava in qualità di dipendente dell’Ufficio Anagrafe. Nel frattempo, come precisato dal segretario generale Gianluigi Caso, che ha firmato la determina, De Stefano, assunto a tempo indeterminato presso il Comune di Foggia, continuerà a percepire la metà dello stipendio, come da misura di sospensione cautelare obbligatoria prevista dal contratto collettivo nazionale. Anche se, ha aggiunto Caso nella determina, lo stato dei fatti consentirebbe all’amministrazione comunale di recedere dal rapporto di lavoro con De Stefano: misura che però il Comune non ha applicato per il principio di garantismo giuridico nei confronti dell’indagato. “I fatti in parola – ha scritto Caso – sono tali da poter determinare finanche l’applicazione della sanzione del recesso dell’amministrazione dal rapporto di lavoro”, si legge nel dispositivo, ma l’adozione della misura temporanea serve proprio a “consentire l’accertamento in sede penale di fatti riferibili al dipendente, idonei a giustificarne l’eventuale licenziamento”. Il segretario generale ha infine precisato che “il rapporto lavorativo momentaneamente sospeso può essere ripreso una volta venuta meno la causa che è presupposto dell’attivazione della presente misura cautelare, fatta salva ogni altra azione da parte dell’amministrazione sugli sviluppi della vicenda secondo le disposizioni normative in materia”.