Piero Pelù è “Tarta Love”: il rocker testimonial del progetto del Centro Legambiente di Manfredonia a tutela della Caretta caretta. Porta il nome dell’ex Litfiba la tartaruga liberata oggi in mare
Si chiama Pelù, proprio come il suo simbolico “liberatore” l’esemplare di Caretta caretta rimesso oggi in mare dopo il monitoraggio e la cura al Centro Legambiente di Manfredonia, nell’ambito del progetto “Tarta Love” . Ed è stato proprio il rocker Piero Pelù, da sempre sensibile al tema della salvaguardia dell’ambiente, il testimonial di questa splendida iniziativa. “Oggi abbiamo liberato Pelù – spiega il post pubblicato sulla pagina facebook ‘Crtm Manfredonia Legambiente’ -. Un maschio adulto di Caretta caretta pescato accidentalmente nelle reti a strascico e affidato alle cure di Legambiente. Durante il monitoraggio al centro è stata eliminata plastica dall’intestino della tartaruga, come sempre più spesso accade. A rimetterla in mare Piero Pelú!!!”. Un progetto lodevole, tanto più che, continuano a spiegare dal centro Legambiente, questi esemplari marini sempre più spesso possono ritrovarsi in condizioni di rischio all’interno dei nostri mari. Un appello rivolto anche ai pescatori per rendersi protagonisti positivi e aiutanti del Centro Legambiente Manfredonia: “Nel compartimento marittimo di Manfredonia – continuano a spiegare i volontari – si pratica principalmente la pesca a strascico di fondo. Vi sono anche motopescherecci muniti di doppia licenza per la pesca con reti da posta, effettuata soprattutto durante il periodo di pesca delle seppie. Invitiamo i pescatori ad affidarci le tartarughe che catturano accidentalmente affinché possano essere verificate le condizioni di salute presso il centro di Legambiente prima del ritorno in mare. Capita spesso, infatti che non sia possibile rendersi conto a bordo delle reali condizioni dell’animale. Di recente – come mostrato in video postato sulla stessa pagina – è stato “pescato” un esemplare adulto con problemi di immersione e sotto peso. Ringraziamo l’equipaggio del motopesca Mosé, con Michele Bottalico, che ci allerta quasi quotidianamente per il recupero degli esemplari che trovano nelle battute di pesca”.