Scuola e contagio, sindaci in trincea: San Severo e San Marco in Lamis chiudono; a San Nicandro il sindaco consiglia la Dad. Pitta a Lucera opta per altra linea: scuole aperte ma restrizione di luoghi pubblici principali
Sulla scuola e il possibile aumento del contagio a partire dalle aule d’istruzione la provincia di Foggia inizia a serrare i ranghi. Dopo la decisione, arrivata ieri, del primo cittadino di Troia, Leonardo Cavalieri, di chiudere tutti i plessi di ogni ordine e grado nella città del Rosone, si rinfoltisce – a poche ore di distanza dalle ultime dichiarazioni di Emiliano sulla bontà, in termini di lotta al virus, della didattica a distanza rispetto a quella in presenza – la schiera dei sindaci della provincia di Foggia che in via cautelativa e in relazione all’aumento delle positività da covid in città (in alcuni casi anche per predisporre i tempi di un riadeguamento e di una bonifica delle aule scolastiche), da lunedì chiuderanno le scuole, in contrasto con quanto dettato dal nuovo Dpcm per le zone arancioni, che dispone, invece, lo svolgimento delle attività curriculari in presenza per il primo ciclo d’ istruzione (elementari e medie). Miglio a San Severo (con un aumento del contagio di 20 unità ogni giorno e 127 positivi accertati fino a due giorni fa) chiude fino a mercoledì tutte le scuole, comprese quelle d’infanzia, “ogni alunno infettato potrebbe essere un potenziale cluster familiare”, ha detto il primo cittadino sanseverese; stessa posizione e stesso provvedimento, ma prolungato fino al 21 novembre, da parte del sindaco Merla, a San Marco in Lamis, che ha optato per la chiusura delle scuole a causa dell’elevato numero di positivi nel comune garganico “che non ha risparmiato – ha detto Merla – purtroppo neppure la scuola nel suo insieme: insegnanti, operatori, alunni”; infine a San Nicandro Garganico (una 50ina i contagi accertati e 25 persone in isolamento fiduciario) l’omologo Ciavarella ha consigliato vivamente a tutte le famiglie di prediligere per i loro figli la didattica a distanza. A Lucera, invece, con 197 casi positivi al virus accertati, il sindaco Pitta sceglie una via diversa, almeno per il momento: le scuole resteranno aperte per la didattica in presenza ma lo strumento di contenimento del contagio consisterà in un’ordinanza più restrittiva in termini di circolazione pedonale: il divieto di stazionamento e assembramento in villa comunale, nei giardini pubblici e nelle strade e piazze più frequentate della città, emanato nelle scorse ore con un’ordinanza rientrante nelle facoltà dei sindaci previste dal nuovo Dpcm.