Scuola, Emiliano resta fermo sulle sue idee: “E’ il virus a bloccare l’istruzione, non la dad. La chiusura ha avuto effetti sperati sul contagio. Il Tar sospende e non annulla la mia ordinanza, potrebbe ancora mutare orientamento”.
Emiliano torna a rivendicare il suo punto di vista sulla scuola in emergenza covid e a ribadire la bontà della sua scelta di privilegiare la didattica a distanza. E lo fa dati alla mano, in cui dimostra come in una settimana di applicazione dell’ordinanza del 28 ottobre con cui ha sospeso la didattica in presenza per tutte le scuole pugliesi di ogni ordine e grado (ad esclusione delle scuole d’infanzia) i numeri degli isolamenti connessi al contagio si siano quasi dimezzati: “Solo in provincia di Bari si è passati da 4.600 studenti in isolamento agli attuali 2.960 alunni, da 144 scuole coinvolte a 110”. Secondo il governatore pugliese a bloccare l’istruzione degli alunni non sarebbe la dad ma il virus, che, ribadisce, si propaga, numeri alla mano a dimostrarlo, molto velocemente all’interno degli istituti scolastici, tant’è vero che “oltre il 50% delle attuali indagini in corso all’ Epidemic intelligence center riguardano la sorveglianza anti-covid nel sistema scolastico”, sottolinea Emiliano. Che poi conclude portando una precisazione in merito alla sospensiva della sua ordinanza dal parte del Tar. Che però più che una precisazione, pare una tautologia. “La mia ordinanza n. 407 di divieto temporaneo della didattica in presenza – ha ribadito il governatore pugliese – non è stata annullata, ma solo sospesa dal Tar di Bari e nulla esclude che il Tar muti orientamento quando si svolgerà la camera di consiglio collegiale. Ne consegue che non ho affatto ‘riaperto le scuole in presenza’, ma ho dovuto accettare il decreto monocratico che il Tar di Bari ha emesso ieri”. Se l’auspicio del governatore dovesse avverarsi e l’orientamento del Tar mutare, ciò disorienterebbe per l’ennesima volta dirigenti scolastici, famiglie e alunni, già molto confusi allo stato attuale da questo dedalo di ordinanze e direttive contrastanti, peraltro poco chiare, anche se si volesse prenderle singolarmente, figuriamoci in compresenza.