Covid e Giustizia, situazione in evoluzione ma ancora diversi i problemi. Avvocati costretti ad assembramenti fuori dalle aule di giustizia. Ursitti: “No a smart working, sarebbe un problema gravissimo”. Aiezza: “Riorganizzare attività in pieno regime ma in sicurezza”.
“Il Tribunale di Foggia si sta organizzando a step. Si era organizzato per la ripartenza, c’era stata una riapertura pressoché totale, salvo qualche accorgimento, ovviamente adesso le cose potrebbero cambiare perché è cambiata l’emergenza epidemiologica”. Questo è quanto ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Foggia Gianluca Ursitti in merito all’evoluzione della situazione epidemiologica dovuta al virus del Sars- CoV-2.Mentre si discute di coprifuoco e di lockdown, a causa del significativo aumento dei casi Covid in Italia, c’è un settore di cui si parla poco nel dibattito pubblico, che teme le conseguenze di altre eventuali restrizioni: la giustizia. Per Ursitti: “Oggi non si può fare una previsione, d’altra parte gli stessi provvedimenti normativi stanno prevedendo dei restringimenti. La settimana scorsa si è parlato di nuovo di smart working: questo ci creerà non pochi problemi. Lo smart working del personale è un problema gravissimo: il personale in smart working ha significato non poter lavorare da casa perché non aveva l’autorizzazione ad entrare nei sistemi. Adesso ci aspettiamo che il Ministero intervenga e che in qualche modo risolva questo problema. Senza le cancellerie non si va avanti. C’è poi l’aspetto dell’assembramento: qualche collega ne ha parlato, noi lo abbiamo più volte segnalato e richiesto la fissazione degli orari delle udienze. Qualcuno lo sta facendo, qualcun altro non si è ancora adeguato a questa esigenza. L’invito ovviamente è che si adeguino tutti”. Proposte per evitare un ulteriore rallentamento del sistema giustizia? Secondo il Presidente dell’ordine foggiano, a parte gli orari, si è in attesa degli eventi e di capire cosa ci sarà consentito e cosa no in riferimento alla trasformazione del quadro epidemiologico nel nostro Paese. L’appello di Ursitti è stato condiviso ed è arrivato da più parti del mondo dell’avvocatura foggiana, da Mario Aiezza dell’Aiga (associazione italiana giovani avvocati) a tanti altri professionisti del settore. Stando alle varie segnalazioni ricevute da YouFoggia i problemi non si registrerebbero tanto nel civile, quanto per l’attività del giudice di pace, laddove gli avvocati sarebbero costretti ad aspettare all’esterno del palazzo prima di accedervi, cosa che con l’avvento imminente dell’inverno potrebbe creare non pochi problemi. E neppure quel supposto “tettuccio esterno” per l’attesa dei legali, su cui circolavano voci (ma che comunque non avrebbe risolto il problema assembramenti) è mai arrivato. Le maggiori difficoltà, però, si ravvisano nella giustizia penale, questione per la quale gli avvocati di Foggia chiedono alla presidenza del Tribunale, alla Procura e alle cancellerie una maggiore organizzazione in merito allo svolgimento dei procedimenti. In particolare gli avvocati sarebbero costretti a confrontarsi quotidianamente con fisiologici assembramenti, che riempirebbero di persone le diverse aule del Palazzo di Giustizia. Una questione pare dovuta alle difficoltà di stabilire orari precisi per i procedimenti, come “denunciato” da Aiezza: “I procedimenti vengono convocati tutti alle 9 del mattino, sebbene poi si celebrino successivamente. Questo comporta tanti avvocati, tanti testimoni e tante parti, in attesa tutti insieme, e dunque in assembramento. Chiediamo una riorganizzazione delle attività in pieno regime ma in sicurezza. Lo chiediamo non solo per noi avvocati ma anche per i cittadini che del tribunale e della attività degli avvocati usufruiscono”.