La Puglia vuole fermare il contagio sugli autobus: studenti delle superiori dal 3° anno a casa con la didattica a distanza. Ecco l’ordinanza fino al 13 novembre
E’ arrivata la disposizione del governo regionale in materiale di riorganizzazione delle attività didattiche per il contrasto alla diffusione del contagio da Covid19, sempre più preoccupante in Puglia e in Italia. Nelle more dell’applicazione del cosiddetto Piano Scuola previsto dal nuovo Dpcm, e comunque entro e non oltre il 13 novembre, Emiliano ha decretato che vengano sospese le attività didattiche “in presenza” (e dunque sarà attività la modalità “a distanza”) in tutte le scuole secondarie di secondo grado limitatamente alle ultime tre classi del medesimo ciclo scolastico. Nel frattempo il governatore pugliese e il coordinamento che insieme a lui sta affrontando la questione (la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Anna Cammalleri, gli assessori alla Scuola Sebastiano Leo, ai Trasporti Gianni Giannini e alle Politiche della Salute Pier Luigi Lopalco) hanno chiesto alle scuole e agli studenti di indicare quali siano le linee di trasporto pubblico scolastico quotidianamente più congestionate per organizzare un disallineamento degli orari, in modo tale da utilizzare più volte lo stesso mezzo, o per rafforzare le linee in questione con nuovi mezzi e autisti. “La situazione – ha detto Emiliano – diventa sempre più complicata, abbiamo chiesto a tutte le scuole, per le ultime tre classi delle superiori, di andare da lunedì in didattica a distanza e quindi di fornirci poi questi dati, in modo tale da poter riattivare la didattica in presenza man mano che avremo meglio organizzato il rapporto tra le scuole e i vettori del trasporto scolastico. Nulla di particolarmente drammatico. Il provvedimento è rivolto ai ragazzi più grandi, che conoscono i professori e sono tra di loro già in rapporto di amicizia, quelli che peraltro impegnano di più il trasporto scolastico e che, contemporaneamente, vivono di più nella società. Tenere a casa 120mila pugliesi in questo momento significa anche abbassare e rallentare il numero dei contagi”. La nuova ordinanza regionale contempla inoltre la forte raccomandazione all’implementazione del lavoro agile, fatto salvo per gli operatori socio-sanitari e i lavoratori che operano nei servizi pubblici emergenziali o essenziali, con, di più, uno scaglionamento degli orari di lavoro in presenza relativamente ai lavoratori che usino servizi di trasporto pubblico per recarsi sul posto di lavoro. Il tutto compatibilmente con le esigenze di servizio delle aziende.